venerdì 1 febbraio 2013

Buoni propositi per l'anno nuovo: prendere libri in biblioteca - parte 2


Sono un tantino in ritardo, sì.
Ormai il post pappardella è stato scritto, quindi ora posso davvero arrivare al dunque, al nocciolo della questione. Sì, ce la posso fare.
Vorrei dedicare questo post esclusivamente ai motivi per cui - per la sottoscritta - è un bene ed è bello prendere libri in prestito da una biblioteca e anche quali possono essere i contro. Ovviamente, lo dico a scanso di equivoci, queste sono solo mie idee, mie sensazioni e mie valutazioni. È quindi logico che per altri possa non essere così e sarei quindi contenta se nascesse uno scambio, un confronto.
Cominciamo.


I pro:

1) entrare in un posto strapieno di libri, che odora di libri.
2) poter scegliere qualunque libro uno abbia voglia di leggere, anche sulla scia del momento.
3) poter leggere libri in modo assolutamente gratuito.
4) trovare anche libri vecchi e/o con edizioni mai più ristampate.
5) potersi portare a casa più libri alla volta (salvo limite imposto dalla biblioteca).
6) avere a disposizione un numero di prestiti illimitato.
7) poter finire anche in poco tempo i libri presi in prestito, riconsegnarli e prenderne subito altri.
8) poter tornare sempre a casa con uno o più libri “in tasca”- vedi sopra (io uso un sacchetto di stoffa, a cui ho affibbiato il titolo di “sacchetto biblioteca”).
9) poter leggere in continuazione, un libro dietro l’altro, senza spendere un centesimo – vedi sopra.
10) avere la giustificazione del “è gratis!” a portata di bocca, per nascondere la dipendenza da lettura.
11) poter prenotare via internet i libri che in quel momento non sono disponibili perché già in prestito e poter tenere traccia delle prenotazioni - il problema è non farsi prendere la mano.
12) infine, ahimè devo dirlo, aiuta molto per questioni di spazio mancante. In camera mia non so più dove mettere i libri e sono finita a stiparli addirittura in una parte di armadio. Non dico altro.

È inevitabile che alcuni punti si ripetano o che si giri intorno allo stesso discorso. D’altra parte, sono tutti collegati. È una specie di domino, ai miei occhi. Se mettessi tra i pro anche “fascino di un luogo come la biblioteca” sarebbe troppo, vero? Hem.
In ogni caso, mi sono bastati neanche due mesi di pratica per assuefarmi. Non so quanto questo sia un bene, dato che un altro dei miei buoni propositi librosi per quest’anno è evitare di accumulare altri libri rispetto ai tanti che già mi aspettano da più o meno tempo. Aiuto.

Certo, come in tutte le cose e le situazioni, non mancano degli aspetti che possono essere considerati negativi, ma vale lo stesso discorso dei pro. È una visione puramente soggettiva.
I contro:


1) i libri non sono miei e quindi non mi rimangono.
Questo per me è forse il contro peggiore. Forse pecco di ottusità e possessività, ma a me piace un sacco leggere un libro che poi rimanga a me. Leggere un libro mio, insomma. Non ho mai scambiato un libro in tutta la mia vita, né ne ho mai venduti (se si esclude qualche testo scolastico, ma anche lì il discorso è lungo). Non ho mai nemmeno comprato un libro usato (discorso lungo anche qui, ma diciamo che credo si possa collegare al non riuscire a venderli: non riesco a vendere i miei perché sono miei, non riesco a comprarli usati perché non sono miei e per tutto ciò che comporta il fatto di essere passati dalle vite di altre persone).
2) i libri presi in prestito dalla biblioteca possono essere passati in mano a chiunque e, se questo aspetto da una parte potrebbe avere un certo fascino, e in effetti ce l’ha anche per me, dall’altra parte non mi ispira affatto che un libro sia potuto passare dalle mani e dalle case di chiunque. Leggo spesso che a molti piace appunto il libro rovinato e conciato. Lo chiamano “vissuto”. Io lo chiamo rovinato e conciato, per l’appunto. Quasi maltrattato. Tornando a noi e alla biblioteca: soprattutto quando ti ritrovi in mano un testo discretamente conciato e sospettosamente macchiato o incrostato di qualcosa. Sì, diciamolo. Non è bellissimo, per usare un eufemismo. 


Ho cercato di essere il più schematica e stringata possibile, questa volta, perché conosco i miei polli – la mia polla, anzi – e so che se mi fossi lasciata trasportare dalla “vena poetica” sarebbe finita male, come nel post pappardella ovvero la prima parte di questo discorso. Spero di non essere passata da un’atmosfera da fiamma del camino a una da ghiaccio acuminato e assassino che pende dal tetto, pronto a staccarsi nel momento esatto in cui passi sotto.   

Sono curiosa di sapere, se vi va di rispondere, cosa ne pensate e quali sono i vostri pro e contro, se usate o meno la biblioteca e via dicendo. Insomma: cosa, quando, come, perché.

Alla prossima!
 



3 commenti:

  1. 4) trovare anche libri vecchi e/o con edizioni mai più ristampate.

    Questo è sempre stato il mio sogno.
    Trovare un libro che emoziona è un'impresa, se quel libro fosse una rara edizione sarebbe un valore aggiunto!

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  2. Grazie per il commento e per aver condiviso il tuo pensiero, innanzitutto :)
    Guarda, in questo caso ho scritto questo punto pensando al fatto che volevo leggere da tempo "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" e dopo varie ricerche ho capito che l'avrei trovato solo su un negozio online o in biblioteca. La sorpresa l'ho avuta quando mi sono resa conto che in tutto il sistema bibliotecario della mia zona c'erano solo tre copie disponibili. Tre. Solo tre su una sessantina di biblioteche. L'ho subito prenotato, a quel punto. Quando me lo sono ritrovato tra le mani ho scoperto che l'edizione era degli anni novanta, non ricordo se fosse la prima. Ti dico solo che il prezzo era L. 13.000 :) era alquanto consunto, infatti, ma molto affascinante ;)

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  3. Purtroppo nel piccolo comune dove abito, la biblioteca pubblica, sebbene ben fornita, è un po' trascurata. E mi angoscio a cercare per esempio un romanzo, tra le carte geografiche o gli storici catastali. Ma quando abitavo in città frequentavo spesso la biblioteca del mio quartiere, che oltretutto era in un bel giardino pubblico e si poteva uscire a leggere.
    Detto questo, anche a me piace avere i libri "miei" (con conseguenti problemi di spazio), ma non ho pregiudizi nei confronti dei libri usati (comprati), che anzi considero ancora più ricchi di quelli nuovi. A volte ho scoperto con sorpresa annotazioni a margine fatte dai precedenti lettori. L'ho trovato poetico. E poi, i libri usati, odorano di più. Spesso di pizza. Ma è un valore aggiunto!

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