Sono un tantino in ritardo, sì.
Ormai il post pappardella è stato scritto, quindi ora posso
davvero arrivare al dunque, al nocciolo della questione. Sì, ce la posso fare.
Vorrei dedicare questo post esclusivamente ai motivi per cui
- per la sottoscritta - è un bene ed è bello prendere libri in prestito da una biblioteca
e anche quali possono essere i contro. Ovviamente, lo dico a scanso di
equivoci, queste sono solo mie idee, mie sensazioni e mie valutazioni. È quindi
logico che per altri possa non essere così e sarei quindi contenta se nascesse
uno scambio, un confronto.
Cominciamo.
I pro:
1) entrare in un posto strapieno di libri, che odora di libri.
2) poter scegliere qualunque libro uno abbia voglia di
leggere, anche sulla scia del momento.
3) poter leggere libri in modo assolutamente gratuito.
4) trovare anche libri vecchi e/o con edizioni mai più
ristampate.
5) potersi portare a casa più libri alla volta (salvo limite
imposto dalla biblioteca).
6) avere a disposizione un numero di prestiti illimitato.
7) poter finire anche in poco tempo i libri presi in
prestito, riconsegnarli e prenderne subito altri.
8) poter tornare sempre a casa con uno o più libri “in
tasca”- vedi sopra (io uso un sacchetto di stoffa, a cui ho affibbiato il
titolo di “sacchetto biblioteca”).
9) poter leggere in continuazione, un libro dietro l’altro,
senza spendere un centesimo – vedi sopra.
10) avere la giustificazione del “è gratis!” a portata di
bocca, per nascondere la dipendenza da lettura.
11) poter prenotare via internet i libri che in quel momento
non sono disponibili perché già in prestito e poter tenere traccia delle
prenotazioni - il problema è non farsi prendere la mano.
12) infine, ahimè devo dirlo, aiuta molto per questioni di
spazio mancante. In camera mia non so più dove mettere i libri e sono finita a
stiparli addirittura in una parte di armadio. Non dico altro.
È inevitabile che alcuni punti si ripetano o che si giri
intorno allo stesso discorso. D’altra parte, sono tutti collegati. È una specie
di domino, ai miei occhi. Se mettessi tra i pro anche “fascino di un luogo come
la biblioteca” sarebbe troppo, vero? Hem.
In ogni caso, mi sono bastati neanche due mesi di pratica
per assuefarmi. Non so quanto questo sia un bene, dato che un altro dei miei
buoni propositi librosi per quest’anno è evitare di accumulare altri libri
rispetto ai tanti che già mi aspettano da più o meno tempo. Aiuto.
Certo, come in tutte le cose e le situazioni, non mancano
degli aspetti che possono essere considerati negativi, ma vale lo stesso
discorso dei pro. È una visione puramente soggettiva.
I contro:
1) i libri non sono miei e quindi non mi rimangono.
Questo per me è forse il contro peggiore. Forse pecco di
ottusità e possessività, ma a me piace un sacco leggere un libro che poi
rimanga a me. Leggere un libro mio, insomma. Non ho mai scambiato un libro in
tutta la mia vita, né ne ho mai venduti (se si esclude qualche testo
scolastico, ma anche lì il discorso è lungo). Non ho mai nemmeno comprato un
libro usato (discorso lungo anche qui, ma diciamo che credo si possa collegare
al non riuscire a venderli: non riesco a vendere i miei perché sono miei, non
riesco a comprarli usati perché non sono miei e per tutto ciò che comporta il
fatto di essere passati dalle vite di altre persone).
2)
i libri presi in prestito dalla biblioteca possono essere
passati in mano a chiunque e, se questo aspetto da una parte potrebbe avere un
certo fascino, e in effetti ce l’ha anche per me, dall’altra parte non mi
ispira affatto che un libro sia potuto passare dalle mani e dalle case di
chiunque. Leggo spesso che a molti piace appunto il libro rovinato e conciato.
Lo chiamano “vissuto”. Io lo chiamo rovinato e conciato, per l’appunto. Quasi
maltrattato. Tornando a noi e alla biblioteca: soprattutto quando ti ritrovi in
mano un testo discretamente conciato e sospettosamente macchiato o incrostato
di qualcosa. Sì, diciamolo. Non è bellissimo, per usare un eufemismo.
Ho cercato di essere il più schematica e stringata
possibile, questa volta, perché conosco i miei polli – la mia polla, anzi – e
so che se mi fossi lasciata trasportare dalla “vena poetica” sarebbe finita
male, come nel post pappardella ovvero la prima parte di questo discorso. Spero
di non essere passata da un’atmosfera da fiamma del camino a una da ghiaccio
acuminato e assassino che pende dal tetto, pronto a staccarsi nel momento
esatto in cui passi sotto.
Sono curiosa di sapere, se vi va di rispondere, cosa ne
pensate e quali sono i vostri pro e contro, se usate o meno la biblioteca e via
dicendo. Insomma: cosa, quando, come, perché.
Alla prossima!
Alla prossima!
4) trovare anche libri vecchi e/o con edizioni mai più ristampate.
RispondiEliminaQuesto è sempre stato il mio sogno.
Trovare un libro che emoziona è un'impresa, se quel libro fosse una rara edizione sarebbe un valore aggiunto!
Grazie per il commento e per aver condiviso il tuo pensiero, innanzitutto :)
RispondiEliminaGuarda, in questo caso ho scritto questo punto pensando al fatto che volevo leggere da tempo "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" e dopo varie ricerche ho capito che l'avrei trovato solo su un negozio online o in biblioteca. La sorpresa l'ho avuta quando mi sono resa conto che in tutto il sistema bibliotecario della mia zona c'erano solo tre copie disponibili. Tre. Solo tre su una sessantina di biblioteche. L'ho subito prenotato, a quel punto. Quando me lo sono ritrovato tra le mani ho scoperto che l'edizione era degli anni novanta, non ricordo se fosse la prima. Ti dico solo che il prezzo era L. 13.000 :) era alquanto consunto, infatti, ma molto affascinante ;)
Purtroppo nel piccolo comune dove abito, la biblioteca pubblica, sebbene ben fornita, è un po' trascurata. E mi angoscio a cercare per esempio un romanzo, tra le carte geografiche o gli storici catastali. Ma quando abitavo in città frequentavo spesso la biblioteca del mio quartiere, che oltretutto era in un bel giardino pubblico e si poteva uscire a leggere.
RispondiEliminaDetto questo, anche a me piace avere i libri "miei" (con conseguenti problemi di spazio), ma non ho pregiudizi nei confronti dei libri usati (comprati), che anzi considero ancora più ricchi di quelli nuovi. A volte ho scoperto con sorpresa annotazioni a margine fatte dai precedenti lettori. L'ho trovato poetico. E poi, i libri usati, odorano di più. Spesso di pizza. Ma è un valore aggiunto!