giovedì 13 dicembre 2012

Buoni propositi per l'anno nuovo: prendere libri in biblioteca - parte 1

Nella mia cittadina è stata costruita, da anni ormai, la nuova biblioteca. Una struttura moderna. Bella fuori, bella dentro. Il punto di forza, secondo me, è la zona studio. Per quanto infatti, nell'edificio, lo spazio dedicato esclusivamente alla sala della biblioteca non sia enorme, è ben strutturato, pulito, ordinato. Ci si può mettere tranquillamente a studiare su qualsiasi tavolo ma, udite udite, è stato ricavato e organizzato uno spazio apposta, con tanto di porta chiusa e vetri trasparenti colorati - a mo' di finestre divisorie - che almeno non fanno sentire isolati dal mondo, immagino. È uno spazio più limitato, naturalmente, ma ben organizzato e vivo, cosa da non sottovalutare. In ogni caso è dedicato allo studio ultraipersilenzioso. Io studio sempre a casa per motivi vari, quindi non ho mai testato di persona, ma mi sembra un ambiente valido. Ripeto: moderno, organizzato, colorato, ordinato, pulito, accogliente.

Come ho già detto, penso che il punto di forza della biblioteca della mia città sia lo spazio in generale, inteso come qualità. Il problema, però, è che in quanto a scelta e organizzazione dei libri non siamo messi proprio benissimo. Forse è anche per questo che non l'ho quasi mai sfruttata. I miei ricordi di bambina, alle elementari soprattutto, mi mostrano la vecchia biblioteca. Un ambiente più classico, ma molto carino. La scelta, soprattutto nella zona bambini, era più che sufficiente. Ogni tanto, il mio maestro di italiano delle elementari ci portava a fare un giretto. Avevamo addirittura creato una mini-biblioteca, ricavata da uno scatolone di cartone, in classe. Doveva servire, credo ora, per incentivare la lettura e farci far pratica fin da subito con l'uso delle biblioteche. La ricordo bene.

Penso di aver preso l'ultimo libro in biblioteca - prima di quest'anno - all'inizio delle medie, forse.
Per anni più nulla. Un peccato, sì.
Ammetto che il fattore decisivo sia forse il fatto che mi piace che i libri siano miei. Non penso che questa mia caratteristica cambierà in futuro, ma crescendo si fanno nuove scoperte, si allargano i punti di vista, gli orizzonti e si scoprono nuove opportunità. Più che altro, se ne riscopre il valore.

E dunque, a gennaio di quest'anno mi trovo a dover prendere un libro - introvabile - in biblioteca per un esame universitario e, cerca e ricerca, finisco nella biblioteca di una città più grande, adiacente alla mia. Mi fanno arrivare il libro, lo prendo, lo riporto e tutto finisce lì. Non ho occasione di farmi un giro dentro le sale della biblioteca e quindi nisba. I mesi passano, io vorrei avere sempre una caterva di libri ma manca la materia prima, i soldini, e lo spazio in camera mia si è quasi esaurito. Sono arrivata a piantare i libri comprati nell'ultimo anno anche nella parte di armadio già occupata da libri universitari.
Un giorno di un paio di settimane fa, mi ritrovo in mano - lo stavo usando come segnalibro - il biglietto di scadenza del prestito del libro che presi a gennaio. Sopra campeggiava il sito dove, come mi avevano spiegato in biblioteca, avrei potuto cercare la disponibilità dei libri. Mi dico: "brava pirla, perché non hai mai provato a cercare qualcosa in questi mesi? Ecco, fallo adesso". Vado sul sito e scopro che si può cercare il libro - che, nel caso in cui in quel momento non avessero fisicamente, possono fare arrivare da una delle biblioteche "gemellate" della zona - e se c'è nel catalogo puoi verificare la quantità di copie disponibili, il numero di copie già in prestito e addirittura il numero di prenotazioni in attivo. Per esempio: "bene, questo libro ce l'hanno, tutte le copie disponibili sono già prenotate e ci sono in attivo centocinquanta prenotazioni, quindi riuscirò a prenderlo in prestito nel duemilamai. Ok, cerchiamone un altro". In più si può anche prenotare un libro direttamente online. 

Così, giorni fa sono andata per fare un giro, un sopralluogo, ma per vari motivi dovevo sbrigarmi. Ho solo fatto in tempo a dare un'occhiata a qualche scaffale e a farmi spiegare da una signora all'ingresso l'organizzazione della biblioteca e i vari settori. Dopo un minuto, mentre schiacciavo sull'acceleratore mio malgrado, mi cade l'occhio su un libro in basso, con la copertina in bella vista che mi rapisce subito: Il muso di un lupo. Noto subito che è un thriller edito dalla Marsilio. Lo prendo, dò un'occhiata al risvolto di copertina per capire la trama e alla fine lo prendo. Così, a scatola chiusa. Non mi capitava da un sacco di prendere un libro così, su due piedi, senza saperne nulla. Una strana sensazione di euforia per essere tornata a casa con un libro preso in prestito dalla biblioteca mi assale. Sì, dai: mi basta poco per esaltarmi, quando si tratta di libri. 


In questo post avrei dovuto e voluto scrivere, con un elenco puntato magari, i motivi per cui sarebbe bello e utile cominciare a sfruttare costantemente la biblioteca. Ecco, avrei dovuto. Condizionale. Invece ho scritto un pippone infinito. A questo punto farò così: nel prossimo post mi occuperò solo dei motivi per cui la biblioteca sarà uno dei miei buoni propositi per l'anno nuovo. Il super pippone introduttivo è già stato sfornato, quindi sono a posto.

P.S.: forse sarà il caso di aggiungere un altro buon proposito, per l'anno che sta arrivando: provare a ridurre il fiume di parole ad un ruscello, almeno. Sigh.

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